Tag: IMPRESA L’ALBA

7
Mar

TIBALDI SERGIO

TIBALDI SERGIO

16
Feb

Cosa fare in caso di decesso in casa

La morte non avvisa nessuno, arriva all’improvviso e spezza la vita di giovani, anziani, bambini. E quando si perde una persona casa è alquanto complicato mantenere la lucidità necessaria per sapere che cosa fare e come procedere, a partire da quando avviene il decesso in casa. Noi di Alba Onoranze Funebri siamo sempre disponibili per sostenerti in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Ma procediamo per gradi e vediamo innanzitutto che cosa bisogna fare quando una persona cara muore improvvisamente in casa.

Che cosa fare quando muore una persona: gli step principali

Quando muore una persona in casa, al di là di comunicarlo agli altri parenti o agli amici più stretti, è essenziale seguire una specifica procedura, ovvero:

  • Contattare immediatamente il medico di famiglia in modo che possa accertare la morte della persona e di conseguenza rilasciare ai familiari il certificato di morte. Nell’eventualità in cui il dottore non fosse disponibile si può chiamare un altro medico o direttamente la guardia medica
  • Per la redazione del certificato di morte il medico chiederà ai parenti il codice fiscale e il documento d’identità del defunto e riporterà, dopo aver fatto tutte le verifiche del caso, quali sono state le cause del decesso
  • Comunicare il decesso presso l’ufficiale di stato civile del Comune di appartenenza presentando il certificato di morte. Potrà occuparsene sia un parente prossimo che il partner del defunto o un’altra persona purché sia munita di apposita delega
  • Occuparsi del disbrigo delle pratiche funerarie e nel frattempo organizzare la cerimonia funebre e allestire la camera ardente. Sono naturalmente tutte operazioni che richiedono necessariamente il supporto di un’agenzia di pompe funebri, sia per l’esperienza nel settore, sia per non doversi occupare di questioni burocratiche od organizzative in un momento così delicato
  • Interromper l’erogazione dei servizi di luce e gas o eventualmente comunicare il subentro o il cambio dell’intestatario delle bollette. Così come andrà comunicata la morte all’Inps in modo che interrompa il pagamento della pensione e si dovrà fare cambio intestazione dell’auto o di altro veicolo posseduto e guidato dal defunto.

Che fare se la morte avviene all’estero

Nel caso in cui la persona morisse all’estero bisognerebbe, invece, prima contattare l’ambasciata italiana o il consolato per ottenere il nullaosta per il rimpatrio della salma e solo successivamente occuparsi di tutte le altre cose, dagli aspetti burocratici a quelli organizzativi.

Trattandosi di passaggi alquanto delicati e per alcuni fronti, come il disbrigo delle pratiche funerarie, anche complessi da affrontare quando non si ha la lucidità necessaria per farlo, conviene affidarsi a professionisti del settore. Perciò in tanti hanno già scelto il servizio offerto da noi di Alba Onoranze Funebri a 360 gradi, dall’affissione degli avvisi di morte fino all’allestimento della camera con addobbi floreali, dalla vestizione al trasporto fino al luogo di destinazione (differente a seconda che il defunto abbia espresso la volontà di essere tumulato, inumata o cremato).

7
Feb

Disbrigo di pratiche funerarie

Per disbrigo delle pratiche funerarie si intendono le questioni burocratiche da espletare dopo la morte di una persona, quindi la stampa dei manifesti funebri e il relativo pagamento, l’interruzione del servizio di fornitura di luce e gas, il costo dei diritti di sepoltura o di cremazione, nonché tutta una serie di documenti da preparare, quali:

  • Denuncia del decesso presso l’ufficio del Comune di residenza del defunto
  • Documenti per il trasporto e il viaggio
  • Autorizzazione del consolato o dell’ambasciata in caso di morte fuori dall’Italia
  • Documenti e pratiche per la cremazione e la conservazione delle ceneri
  • Documenti per la sepoltura

Che cosa bisogna fare dopo un decesso: gli adempimenti da espletare

Cosa si deve fare dopo il decesso di una persona, quindi? La morte di una persona cara infatti provoca un enorme senso di perdita, di vuoto, di sofferenza e nonostante questi sentimenti non ci si può sottrarre agli adempimenti burocratici, a meno che non li si deleghi ad un’agenzia di pompe funebri. Innanzitutto, quando il decesso avviene in casa è necessario chiamare subito il medico di famiglia, un altro dottore o la guardia medica per accertarne la morte e ottenere quindi il rilascio del certificato del decesso. Ben diverso, invece, è il caso in cui la persona muoia in una struttura pubblica come l’ospedale, perché in questo caso sarà il personale medico stesso ad occuparsi di tutta la documentazione necessaria alla denuncia di morte presso lo stato civile del Comune dove il decesso è avvenuto. Quel che conta però è che questo step avvenga entro e non oltre le 24 ore dalla morte.

Dopo aver denunciato la morte presso il Comune spetterà all’Ats (Agenzia di Tutela della Salute) inviare un medico necroscopo per certificare il decesso alle autorità sanitarie. A meno che la morte non sia sopraggiunta in ospedale e allora in questo caso se ne occuperà direttamente il direttore sanitario.

Bisogna poi preparare tutta la documentazione per il trasporto della salma, se il soggetto è morto in un Comune diverso da quello dove verrà sepolto. Si dovrà quindi attendere il rilascio dei permessi di trasferimento dal Comune di morte.

Infine ci sono i documenti per organizzare la cerimonia funebre, che possono variare in base al tipo di servizio, cioè se si tratti di inumazione, tumulazione o cremazione. Per esempio, in caso di cremazione serve una dichiarazione del defunto o dei parenti stretti che dimostri la volontà del defunto di voler esser cremato. In caso di sepoltura, invece, non si può procedere finché non si ottiene la concessione degli spazi cimiteriali per inumare o tumulare la salma. Ed ecco che quindi in tutti questi casi il valido contributo dell’onoranze funebri può veramente rivelarsi più utile che mai, a patto che si scelga la giusta impresa.

Contatta Alba Onoranze Funebri per un disbrigo delle pratiche funerarie completo, espletato solo da veri professionisti in materia.

2
Feb

DOMINI PIETRO “PIERO”

DOMINI PIETRO “PIERO”

30
Gen

Condoglianze: come svolgerle al meglio

In un momento delicato come la perdita di una persona cara è difficile trovare le parole giuste per esprimere il cordoglio e tutto il dolore che si prova. Ovvero: anche tu probabilmente almeno una volta finora avrai cercando consigli su cosa dire per fare le condoglianze. Considerando che tendenzialmente, con il supporto della tecnologia, siamo ormai abituati a comunicare solo tramite telefonini e applicazioni per smartphone, la difficoltà a trovare la frase “ad effetto” è ancora maggiore. Un tempo infatti si scriveva un biglietto di condoglianze e la partecipazione al dolore e al lutto era percepita, ora invece sembra che questa fase sia stata ormai superata dalla condivisione di un messaggio tramite canali social, talvolta lasciando spazio più a icone e faccine tristi più che alle parole. Che cosa si potrebbe fare allora per non perdere del tutto “l’arte di fare le condoglianze”? Ti diamo qualche consiglio su come fare le condoglianze.

I consigli sulle condoglianze: ecco come farle

Non ci sono delle vere e proprie regole da dover applicare, ma sicuramente puoi tener conto di questi suggerimenti per evitare di utilizzare parole sbagliate o fare figuracce:

  1. Non nascondere la tua incredulità per la morte improvvisa, ti permetterà di evitare di scrivere frasi banali ai familiari
  2. Condividi un ricordo positivo che hai della persona deceduta, magari ricordando quanto per te sia stato importante
  3. Non essere egoista, cioè non ricorrere a frasi come “so che cosa stai provando” perché pur avendolo già vissuto o solo immaginando il dolore di chi subisce il lutto non l’aiuteresti con queste parole, anzi andresti ad acuire di più la sua rabbia
  4. Parla della morte senza troppi giri di parole. Non utilizzare delle locuzioni come “passare a miglior vita” o “riposare in pace” perché i familiari potrebbero stizzirsi. Meglio allora guardare in faccia la realtà ed usare il termine morte
  5. Non affidare la tua espressione di cordoglio ad un canale social o ad un’email. Chiunque potrebbe fare altrettanto e quindi il tuo messaggio diventerebbe inconsistente, uguale agli altri. Piuttosto opta per scrivere un biglietto come si faceva un tempo e chi lo riceverà apprezzerà molto di più, perché avrà consapevolezza che avrai speso tempo per ricercarne uno adatto e poi avrai lasciato spazio al tuo flusso di coscienza, al tuo stato d’animo reale.

Insomma, mettendo in pratica questi piccoli suggerimenti potrai renderti conto che anche solo una parola non detta può essere in alcuni momenti significativa (basti pensare ad un abbraccio o ad una forte stretta di mano, dove il contatto fisico trasmette tutto quel senso di vicinanza che a parole faresti più fatica a trasmettere) e in altri, invece, sarà quel silenzio ad essere così assordante da richiedere un immediato intervento comunicativo. In alternativa, se non te la cavi bene con i messaggi puoi sempre telefonare e dire tutto “a parole tue”.

20
Gen

Cofani funebri in legno per omaggiare il defunto

Per omaggiare il defunto e garantirne la conservazione tendenzialmente si acquistano cofani funebri in legno, proprio perché è un materiale resistente. I legni più usati sono quello di abete o di pino, ma non mancano quelli più pregiati come il ciliegio e il mogano o le bare in frassino, castagno, noce, rovere, tiglio, larice o faggio. Per la sepoltura in loculo però è richiesto, secondo la normativa italiana, che la cassa da morto sia all’interno in zinco e abbia una valvola di sfogo per diversi motivi: in primis perché lo zinco rafforza la cassa lignea proteggendola da eventuali urti o cadute accidentali durante la sepoltura e poi perché conserva la salma con una tenuta isolante e quindi assicura che con la chiusura ermetica non fuoriescano odori o liquami della prima fase di decomposizione del corpo.

Quali sono i legni più scelti

Per cui se è vero che di base il legno sia la scelta principale per le casse funebri e anche vero che non tutti i tipi di legno sono uguali e questo spiega perché alcune bare possano costare più di altre. I legni più ricercati e alla fine anche quelli più usati sono di fatto perlopiù 4:

  1. Il pino, chiaro e ricco di nodi che ne determinano la resistenza. È più economico rispetto agli altri ed è spesso scelto per le bare da cremare
  2. L’abete rosso, molto più resistente e facilmente lavorabile
  3. Il ciliegio che, per via delle sue venature rossicce, trasmette un senso di calore. Si presenta come duro e resistente ma è facile da lavorare
  4. Il mogano, il più pregiato tra tutti e anche il più costoso, che presenta sfumature tendenti al nero e una base piuttosto scura con venature regolari.

Casse da morto, le tipologie più acquistate

Nell’analisi sui cofani funebri in legno occorre poi fare un’ulteriore riflessione sulle casse da morto e le varie tipologie esistenti che differiscono proprio per tipo di legno usato, ma in verità anche per sontuosità dell’imbottitura interna, lavorazione, decorazioni e rifiniture, intarsi, simboli religiosi, bassorilievi, maniglie. Si potranno quindi scegliere delle casse da morto in legno grezzo se, secondo la sua ultima volontà, il defunto voglia essere cremato o si potrà optare per casse più costose con intarsi fatti a mano. La scelta naturalmente spetta solo ai familiari del defunto, tenendo conto ovviamente del budget da spendere per sostenere tutte le spese, dall’organizzazione della cerimonia funebre fino al disbrigo delle pratiche funerarie, senza dimenticare il costo per la stampa dei manifesti funebri, l’eventuale costo per il trasporto della bara al luogo di sepoltura, tutti gli addobbi floreali da aggiungere sulla bara o da usare per allestire la camera ardente o la chiesa dove sarà celebrato il funerale e tanto altro ancora. Motivo in più per cui convenga affidarsi ad un’agenzia di pompe funebri professionale ma con prezzi concorrenziali: Alba Onoranze Funebri.

29
Dic

Camera ardente: allestimento per onorare i tuoi cari

È sempre difficile superare la perdita di una persona cara e lo è ancora di più quando si deve organizzare la cerimonia funebre. Ecco perché i familiari preferiscono sollevarsi in un certo senso da questo triste incarico e lasciare fare ai professionisti delle pompe funebri. Tra le fasi da dover gestire, nel rispetto delle ultime volontà del defunto o secondo le indicazioni di amici e parenti, c’è l’allestimento della camera ardente. È uno dei momenti più solenni e anche più intimi, perché si organizza la cosiddetta veglia funebre per dare l’ultimo saluto al corpo del defunto.

Ma perché si chiama camera ardente? L’aggettivo “ardente” deriva da una pratica tramandata dagli avi, secondo la quale nell’antichità si rendeva omaggio alla salma in una stanza dove si usavano candele e fiaccole per illuminarla e rendere l’ambiente più caldo. Nel corso del tempo poi l’aggettivo è rimasto, anche se oggi tendenzialmente non si utilizzano più né candele né fiaccole.

Dove e come allestire la camera ardente

La camera ardente può essere allestita sia in un luogo pubblico, nel momento in cui la morte sopraggiunge in ospedale, sia in un luogo privato come la casa del defunto. In quest’ultimo caso generalmente vengono messi alcuni elementi di arredo o nella stanza da letto o nel salone, così da rendere il momento di cordoglio più rispettoso.

Per l’allestimento si utilizza il catafalco, la struttura pieghevole che sorregge la bara aperta. Si ricorre anche al leggio per sorreggere il libro firme su cui le persone più care al defunto possono lasciargli un messaggio o esprimere le proprie condoglianze alla famiglia. E poi si mettono gli addobbi floreali nei vasi, come le rose, i lilium o le gerbere, il paravento, i tappeti, i candelabri se richiesti o altri ornamenti religiosi. A seconda che il rito sia religioso o laico si procede con l’estremo saluto. Ovvero, nella religione cattolica si dà l’ultimo saluto al corpo del defunto con una preghiera del sacerdote e la recita del rosario di tutti coloro che si sono radunati intorno alla salma mentre nei funerali laici c’è solo un cordiale momento di raccolta.

Che cosa si fa prima di esporre la salma nella camera ardente e cosa succede dopo

Prima di tutto però è importante preparare la salma a ricevere la visita dei cari. Perciò bisogna occuparsi prima della vestizione e della tanatoestetica, così da dare un aspetto estetico degno e decoroso. Al termine della veglia funebre la cassa viene sigillata e il feretro è trasportato, tramite veicolo delle pompe funebri, alla chiesa o al cimitero (a seconda, appunto del rito). Se hai bisogno di un aiuto per l’organizzazione del funerale rivolgiti ad Alba Onoranze Funebri, che offre un servizio discreto ed efficiente completo, dal disbrigo delle pratiche funerarie all’allestimento della camera ardente, dalla vestizione al trasporto e alla sepoltura o cremazione.

19
Set

Foto ricordo lapide, quale scegliere

Quando una persona cara muore continua a vivere, in un certo senso, nei nostri ricordi. Se il defunto ha scelto di essere seppellito sulla sua lapide, oltre alla data di nascita e di morte, ci sarà una foto realizzata generalmente in fotoceramica. Le dimensioni della foto ricordo sulla lapide naturalmente dipendono dalla lapide stessa ma generalmente per quella ovale classica le misure sono 9×12 cm. Ma di questo aspetto alla fine non si deve nemmeno preoccupare la famiglia del defunto perché ci pensa l’agenzia di pompe funebri. È importante però scegliere una buona immagine, come? Vediamo 5 consigli

5 consigli per scegliere la migliore foto per lapide

Non si tratta solo di selezionare la foto che piaceva di più al defunto o che abbia un particolare valore affettivo. È importante infatti anche tener conto di alcuni fatti. Perciò consigliamo di considerare:

  1. Di avere un’immagine di alta qualità e con una buona risoluzione così che resti nitida anche una volta che verrà stampata su ceramica. Inoltre, potremo correggere eventuali imperfezioni laddove ce ne siano o, eventualmente, nel caso i familiari lo preferiscano, ci si potrà sempre rivolgere ad un professionista del fotomontaggio o fotoritocco.
  2. Scegliere una foto a colori, anche se nulla vieta di volerne una in bianco e nero. Diciamo che a colori renderebbe di più l’idea su che aspetto avesse il defunto.
  3. Il contesto in cui l’immagine è stata scattata, ovvero sarebbe meglio preferire una foto in cui la persona defunta abbia un viso gioioso così da ricordarla sempre così sorridente.
  4. La cornice deve essere sobria o molto decorata, a seconda dei gusti, ma valutando il fatto che ci siano accanto portafiori e portacandele. L’immagine verrà poi realizzata sul marmo.
  5. Accanto alla foto, sopra o sotto, potrà esserci (se voluta) una dedica (epitaffio) incisa direttamente sul marmo. Si possono però valutare anche altre proposte, come una frase celebre pronunciata dal defunto in un particolare momento, da valorizzare esteticamente con lettere e numeri in bronzo.

Insomma, fondamentalmente, non ci sono delle vere e proprie regole da seguire su come scegliere la migliore foto per la lapide ma basta soltanto rispettare il volere del defunto.

5
Ago

Quanti tipi di sepoltura esistono?

Esistono tre tipi di sepoltura, ciascuna con delle caratteristiche specifiche: inumazione, tumulazione e cremazione. La scelta del metodo dipende solo o dalle ultime volontà del defunto o dai familiari. Vediamole nel dettaglio per capire in che cosa si differenziano tra loro. Partiamo dall’inumazione, chiamata anche sepoltura in terra. Si tratta di una pratica che permette di seppellire il corpo solo in alcuni terreni di cimiteri consentiti dalla legge e secondo specifiche disposizioni. In questo caso il feretro viene interrato ma col solo cofano funebre di legno, che contiene le spoglie del defunto, e ciò fa sì che il corpo si decomponga più velocemente rispetto alla tumulazione in loculo. Una volta inumato il feretro viene ricoperto di terra e sopra vi si colloca una lapide con le informazioni sulla persona defunta ivi interrata.

Con la tumulazione in loculo cimiteriale, invece, il feretro viene murato in una tomba cimiteriale fuori terra. Può essere una tomba di famiglia o una assegnata dal Comune per “concessione cimiteriale”. Sarà pertanto importante che la bara funebre rispetti alcuni criteri affinché possa contenere al suo interno una controcassa in zinco, la quale viene saldata alla cassa ermeticamente. In tal modo, con un doppio strato, la salma si conserverà più a lungo (anche 20 anni).

Ed infine c’è la cremazione, cioè la scelta di bruciare il defunto con un processo di combustione specifico che permette di avere delle ceneri funerarie da tenere in un’urna per ceneri. Queste poi potranno essere sparse in luoghi specifici indicati per legge o essere conservate nell’apposita urna, da custodire a casa o seppellire in un loculo. 

Qual è la differenza tra inumazione e tumulazione

Come si potrà dedurre, mentre la cremazione è un processo completamente differente dagli altri tipi di sepoltura, la tumulazione e l’inumazione potrebbero essere confusi. La differenza tra tumulazione e inumazione in realtà è semplice: nel primo caso c’è una sepoltura vera e propria della bara in un loculo mentre nel secondo caso la salma viene posta in una bara di legno che a sua volta è posta nella nuda terra col rischio che nel corso del tempo possa decomporsi con più facilità. Non esitare a contattarci se vuoi saperne di più o hai bisogno di un preventivo per uno dei tipi di sepoltura.

30
Giu

L’impegno sociale delle pompe funebri

Quando si perde una persona cara non si ha quella lucidità necessaria per organizzare un rito funebre, tutto il necessario per rendere omaggio al defunto come si deve. Sì, perché dare l’estremo saluto ai propri cari è in fondo un modo per creare un’identità culturale, per omaggiare chi ci ha lasciato ricordandone la memoria e ciò che ha fatto quando era in vita. Ecco perché in queste circostanze è indispensabile scegliere i professionisti, come quelli del nostro team, che sappiano gestire al meglio la situazione e possano soprattutto occuparsi sia del disbrigo delle pratiche necessarie sia dell’organizzazione della cerimonia funebre. Ci sono tante cose da fare infatti quando muore una persona e generalmente se ne occupa l’agenzia delle pompe funebri così che i familiari non debba preoccuparsi di altro in un momento così delicato e doloroso. Spetta, ad esempio, alle pompe funebri preparare il manifesto funebre secondo le informazioni fornite dai familiari (età della persona deceduta, nome e cognome, nome dei parenti, giorno, ora e luogo in cui si terrà il funerale).

Come organizzare una cerimonia funebre a regola d’arte

Ma come si organizza una cerimonia funebre? È importante che tutto venga gestito alla perfezione. Prima di tutto la famiglia deve comunicare all’agenzia di pompe funebri quale tipo di funerale si voglia: sepoltura, tumulazione o inumazione? Si passa poi a scegliere la bara, cioè la cassa mortuaria dove la salma verrà riposta in attesa dell’ultimo saluto durante la veglia e infine nel luogo di sepoltura. A questo punto sarà necessario occuparsi dei fiori per il funerale, di gli addobbi funebri, della vestizione e della tanatoestetica, cioè la pratica che consente di coprire le ferite, i lividi o le ecchimosi delle parti più visibili del corpo come viso e mani.

Ben consci che tutti debbano meritare una sepoltura degna di nota, noi di Alba Onoranze Funebri, di generazione in generazione, ci occupiamo di svolgere le esequie nel migliore dei modi garantendo un’assistenza alle famiglie a 360° ma con discrezione e competenza, nel rispetto dei bisogni familiari e dei cari in una circostanza così dolorosa come possa essere il lutto. Contattaci per avere maggiori informazioni sulla nostra organizzazione dei riti funebri.