Quando si perde un familiare o la persona amata, è necessario dover sbrigare alcune incombenze burocratiche legate al decesso. Una tra queste è la richiesta del certificato di morte.
È importante sapere cos’è e dove è possibile richiedere questo documento.
Il certificato di morte è un documento che attesta, appunto, la morte di una persona. Dichiarare una persona deceduta è importante per tutta una serie di fattori: Inps, utenze e pagamenti e contratti vari. Sarà poi il comune ad avvisare chi di dovere in merito alla morte. Inoltre, questo documento servirà poi anche per la successione ereditaria.
Attenzione, però, a non confondere il certificato di morte con l’atto di morte: sono due documentazioni differenti ma strettamente connesse l’una con l’altra.
L’atto di morte viene redatto da un ufficiale di Stato civile presente sul luogo di decesso. Deve dichiarare che il soggetto è effettivamente deceduto. L’atto di morte è importante in quanto senza di esso non è possibile procedere con la richiesta del certificato di morte.
Il certificato di morte si richiede al Comune e le opzioni sono due:
Nel caso in cui la morte sia avvenuta nel comune di residenza, sarà lì che i familiari del defunto si dovranno recare. Inoltre, bisogna recarsi presso il comune di residenza anche se la morte del congiunto è avvenuta altrove ma è stata trascritta qui nei registri.
Se invece la morte è stata trascritta in un comune che non è quello di residenza del defunto, sarà quello il luogo utile dove poter richiedere il certificato di morte.
Una volta individuato il luogo corretto dove recarsi, sarà sufficiente compilare il modulo apposito all’Ufficio di Stato Civile o presso l’Ufficio Anagrafe. Gli impiegati vi spiegheranno come fare, ma in realtà è tutto piuttosto semplice e veloce. Sarà l’addetto, poi, a stamparvi il certificato di morte.
Nel caso in cui non abbiate il tempo per recarvici di persona in Comune, o magari abitate troppo lontano, ricordate che è possibile anche inoltrare la richiesta per via telematica (tramite posta, fax, Pec, servizio online del Comune).
Quali sono le differenze tra la bara e la cassa da morto? Non sono la stessa cosa, pertanto scopriamo in cosa si distinguono.
La bara e la cassa da morto sono differenti, nonostante siano entrambi utilizzati dalle imprese funebri.
La cassa da morto è un contenitore di legno grezzo non trattato tramite la zincatura. La forma ricorda quella di un rettangolo. Alla vista, dunque, la cassa da morto risulta più semplice e meno lavorata della bara. E anche i materiali sono meno pregiati, perché la funzione principale è la cremazione delle ceneri.
La bara è anch’essa realizzata in legno, ma generalmente pregiato (pino, d’abete, rovere, noce o ciliegio, ma anche larice, tiglio, frassino, faggio e castagno). Inoltre è zincata per garantire una chiusura ermetica e l’isolamento della salma. Se il materiale dipende dal gusto personale, lo stesso vale anche per eventuali aggiunte alla bara: gli intagli, le maniglie, il crocifisso se credenti, l’imbottitura in raso o in seta… Sono tutti particolari che possono essere scelti in base ai propri gusti e al budget disponibile.
Sostanzialmente, la differenza principale tra bara e cassa da morto è da ricercarsi nell’aspetto estetico: mentre la cassa è molto semplice nella sua struttura, la bara è molto lavorata e ricca di dettagli. Anche la forma di quest’ultima risulta essere più particolare: ottagonale, con angoli smussati o tondeggianti. Questi particolari, ovviamente, comportano differenze anche di prezzo: le casse da morto sono più economiche delle bare.
I materiali della bara, come anticipato, sono molto più pregiati e più lussuosi. Nonostante ciò, le fasce di prezzo variano molto per andare incontro a ogni necessità.
Infine, un’ulteriore differenza fra la cassa da morto e la bara è la funzione: la prima è particolarmente indicata per le cremazioni, la bara, invece, per la sepoltura.
Quando si organizza un funerale, bisogna pensare anche alla scelta dei fiori. Se pensate sia una incombenza di poco conto, non è così. Noi de L’Alba abbia inserito fra i servizi della nostra impresa funebre anche gli addobbi floreali proprio per fornire il massimo supporto ai nostri clienti in un momento estremamente doloroso come la perdita di un caro.
Per una persona che sta affrontando un lutto, i fiori potrebbero non rappresentare una priorità, tuttavia bisogna comunque occuparsene: sia per la chiesa, sia per la camera ardente, che, infine, per il feretro.
Proprio come per l’abbigliamento e gli accessori, anche per quanto riguarda i fiori andrebbero assolutamente evitati i colori troppo sgargianti e troppo festosi. Per cui, i fiori consigliati per un funerale (che sono, poi, anche quelli più usati)sono:
Di base, quindi, bisogna porre attenzione alla scelta dei colori. Tuttavia, ci possono essere delle eccezioni, per esempio se il defunto in questione è una persona giovane. In casi come questo, si può optare:
Nel caso il defunto sia una giovane donna:
Oppure, nel caso il defunto sia un giovane uomo:
Può capitare di non potersi recare a un funerale per svariati motivi, magari legati alla lontananza. In questo caso, sarà opportuno inviare dei fiori di colore viola.
Chi ha il desiderio di fare un gesto carino per esprimere affetto e vicinanza potrebbe pensare a regalare dei fiori: la scelta, però, non è affatto facile. Vi spieghiamo allora cos’è indicato fare in occasioni come queste per non risultare, involontariamente, indelicati.
Le composizioni floreali, le corone e i cuscini sono creazioni imponenti e adatte a un funerale. Sono destinati, però, ai parenti più stretti del defunto. E, sostanzialmente, queste decorazioni floreali sono quelle che poi l’agenzia funebre va a posizionare sopra la cassa.
I parenti meno stretti, i conoscenti, gli amici, i colleghi possono optare per dei bouquet o per dei cesti di fiori. Anche in questo caso, i fiori dovranno essere idonei a un contesto funebre.
Per evitare di fare brutte figure o di commettere errori grossolani, recatevi dal vostro fioraio di fiducia e lasciatevi consigliare al meglio.
Quando si presenzia a un funerale dopo la morte di un congiunto, è necessario vestirsi in modo adeguato e seguendo determinate accortezze. È impensabile, insomma, aprire l’armadio e indossare la prima cosa che vediamo.
Proprio per questo motivo, sarà bene informarsi su quali siano i capi consigliati e quali quelli da evitare assolutamente, prima di recarsi in chiesa.
In primis, parliamo dei colori.
Con il nero non si sbaglia mai, questo è assodato. Però ci sono anche altre colorazioni che potrebbero andare a sostituire il nero, e sono: grigio antracite, blu scuro e le varie sfumature di marrone (evitando quelle troppo chiare). I colori eccessivamente sgargianti come fucsia, rosso o azzurro, vanno assolutamente evitati.
Passando, invece, al vero e proprio look, possiamo dire che sia per la donna sia per l’uomo, il tailleur, quindi giacca e pantalone, va sempre benissimo. Il risultato sarà elegante e rispettoso dell’ambiente dove ci si trova.
Se non si ha nell’armadio un paio di pantaloni eleganti da tailleur, si possono indossare i jeans purché siano scuri, senza strappi o decorazioni. I jeans, quindi, sono un capo che va bene a patto che siano discreti. L’abbinamento migliore è sicuramente con una camicia e, in base alla stagione, una giacca.
Passiamo alle scarpe: esse devono sicuramente essere comode e non causare dolore ai piedi ma, comunque, devono essere formali. È bene, quindi, indossare nulla di troppo sportivo. Per le donne, per esempio, la scelta può ricadere su una ballerina o una scarpa elegante con tacco, l’importante è che non sia eccessivamente alto.
Per quanto riguarda, i gioielli e la borsa, devono essere di piccole dimensioni e preferibilmente di toni scuri. In merito, infine, a trucco e acconciature, la parola d’ordine continua a essere sobrietà: i capelli possono essere raccolti in modo fine ed elegante, mentre il make up deve essere naturale e in toni nude.
A un funerale la discrezione deve essere tassativa, pertanto le braccia devono essere coperte (vanno bene anche le maniche a tre quarti, sotto il gomito). Lo stesso discorso vale anche per le gambe, quindi no a pantaloncini: mentre questo è tassativo per gli uomini, le signore possono optare per un tubino con collant (non troppo sottili).
Se il funerale si svolge in una giornata particolarmente afosa, allora può essere indossato anche un capo con le maniche corte, purché si appoggi una stola sulle spalle per coprire le braccia. Il tessuto leggero della stola farà sudare meno rispetto a quello di una giacca.
L’organizzazione del funerale per la perdita di una persona cara rappresenta un momento delicato e certamente intenso dal punto di vista emotivo. Se per alcuni è un modo di impegnare la mente in qualcosa di pratico, per altri è un’incombenza dolorosa e faticosa, durante la quale gestire le numerose decisioni da prendere per celebrare l’ultimo saluto.
La scelta della melodia per accompagnare il rito è un dettaglio che talvolta può venire trascurato o delegato a terzi, tuttavia non bisogna dimenticare l’importanza della musica ai funerali, per onorare il ricordo della persona che ci ha lasciato.
Sebbene la pratica di suonare musica durante i rituali funebri affondi le proprie origini nelle civiltà più antiche, in Occidente diviene una consuetudine solo nell’Ottocento. L’epoca in cui venne, appunto, composta la più celebre delle marce funebri: la Sonata n.2 di Chopin.
La marcia funebre è un componimento musicale che accompagna il corteo al luogo di sepoltura, oppure viene suonata durante la celebrazione del rito.
Se si tratta di un funerale religioso, in particolare per quanto riguarda il rito cattolico, la scelta della musica può essere vincolata alle condizioni della chiesa in cui verrà celebrata la funzione. Di solito, si tratta di canzoni liturgiche o brani di musica classica, con la possibilità che sia presente un coro di accompagnamento.
Se invece si opta per un rito laico, il ventaglio di possibilità di scelta della musica ai funerali è sicuramente più ampio, tenendo sempre presente che si tratta di un momento solenne.
Quando si sceglie il repertorio musicale per la celebrazione del funerale è fondamentale ricordare che verrà suonata in un momento doloroso per tutti i presenti. Un frangente durante il quale le persone ricorderanno la persona persa, un’occasione per dire addio nel silenzio della propria mente, ma con l’accompagnamento di una musica che aiuta a vivere la tristezza e la perdita.
La musica ai funerali, infatti, ha il potere di creare un momento di raccoglimento personale, ma vissuto insieme alla comunità e ai propri cari, per dire addio, per ricordare, per fare spazio all’elaborazione di un lutto complesso. La musica aiuta a far fluire le emozioni.
Per questo motivo è importante scegliere una melodia che possibilmente abbia una qualche connessione con il defunto e che sia comprensibile per tutti i presenti.
Il manifesto funebre è un annuncio ufficiale, affisso nel comune di residenza del defunto, per comunicare la scomparsa della persona cara ad amici, conoscenti e a tutta la cittadinanza.
Nella maggior parte dei casi, l’agenzia di onoranze funebri si occuperà della produzione e dell’affissione dei manifesti, oltre a fornire le indicazioni di massima sulle informazioni da includere.
Il manifesto funebre contiene di solito alcune informazioni principali sul defunto, come nome e cognome, età (non obbligatoria), data del decesso e le indicazioni per partecipare alla cerimonia o per accedere alla camera ardente. È possibile indicare anche il soprannome della persona cara, inserire una foto oppure utilizzare un’immagine sacra.
Lo scopo del manifesto funebre è proprio quello di comunicare a tutti i concittadini la triste scomparsa, così da poter partecipare all’ultimo saluto o presentare le condoglianze alla famiglia.
Per questo motivo, i manifesti devono essere affissi il prima possibile e, in ogni caso, prima della data del funerale.
Tuttavia, non si tratta di una scelta obbligata. Sarà la famiglia stessa a decidere se e cosa pubblicare.
Poiché si tratta di un momento estremamente doloroso per le persone care, non è sempre facile decidere cosa scrivere nel messaggio del manifesto funebre.
In questo caso, l’agenzia di onoranze funebri saprà consigliare alcune formule convenzionali, come ad esempio:
In alternativa, è possibile scrivere una dedica personale, per ricordare e salutare la persona scomparsa. Non esistono regole o limiti, ma è raccomandabile un messaggio sintetico, che onori il defunto e che sia comprensibile per tutti.
Le norme che regolano l’affissione dei manifesti funebri possono variare da comune a comune.
Occorre quindi far riferimento al regolamento cittadino del singolo comune, in cui sono indicate le regole principali. In particolare, ogni comune individua gli spazi e le bacheche adibite per le pubblicazioni e i tempi di affissione. In media, i manifesti funebri rimangono affissi per circa cinque giorni.
La produzione e la stampa dei manifesti sono a carico dell’agenzia di onoranze funebri, i cui costi includeranno anche i contributi dovuti al comune di residenza per i diritti di affissione.
La scomparsa di una persona cara si accompagna inevitabilmente al dolore della perdita, che ogni individuo vive in maniera personale. Talvolta isolandosi dal mondo esterno ed evitando i contatti sociali, altre volte cercando affetto e conforto nella condivisione del lutto con altre persone. Tuttavia, è buona abitudine porgere le proprie condoglianze a voce o in forma scritta, come manifestazione di vicinanza e cordoglio nei riguardi della famiglia del defunto.
Non sempre è facile trovare le parole adeguate per porgere le condoglianze a chi ha perso un familiare. Ciononostante, è buona educazione esprimere alla famiglia del defunto il proprio cordoglio, possibilmente a voce o tramite un messaggio scritto.
Per quanto le condoglianze non siano utili ad alleviare il dolore della perdita, risulteranno in ogni caso gradite alla famiglia, che in questo modo saprà che le persone della comunità, così come amici e parenti, sono partecipi e presenti.
L’ideale sarebbe un messaggio scritto a mano, magari allegato a un mazzo di fiori, oppure inviato via telegramma. Oggi è accettabile inviare le proprie condoglianze anche via email o con un messaggio tramite lo smartphone.
L’importante è riuscire a trasmettere empatia e offrire conforto, senza risultare invadenti o poco rispettosi dei sentimenti delle persone che stanno affrontando il lutto.
Se ci troviamo nella situazione di dover porgere le condoglianze a un parente, a un amico o comunque a una persona con cui siamo in confidenza, è importante trasmettere un messaggio sincero, che lasci percepire l’affetto che nutrite per quella persona.
Sarebbe meglio evitare le frasi fatte, a favore di un messaggio personalizzato, coerentemente con l’intensità del legame che vi unisce.
Usare espressioni come “ti capisco” o “so cosa stai provando” è sconsigliato, poiché sposta l’attenzione su voi stessi, mentre è importante offrire supporto e conforto in modo sincero e disinteressato.
Se si è abbastanza in confidenza, si può arricchire il messaggio menzionando un ricordo piacevole o un aneddoto che coinvolga la persona scomparsa.
Il messaggio dovrebbe essere in ogni caso breve e non è fuori luogo dichiararsi a disposizione per qualsiasi necessità.
Se, invece, ci troviamo nella condizione di porgere le condoglianze a un collega, a un superiore o a un lontano conoscente, il messaggio dovrà essere più formale, ma altrettanto rispettoso.
Il testo dovrà essere breve, conciso ed esprimere la propria vicinanza senza risultare invadenti.
Ecco alcuni spunti:
Ecco alcuni suggerimenti per allestire la camera ardente nel modo più consono.
La camera ardente permette a chi lo desidera di ritrovarsi in un momento di raccoglimento e vegliare sulla persona che è venuta a mancare. L’allestimento della camera ardente avviene prima della celebrazione della funzione religiosa o di quella laica, qualora il defunto non fosse credente. È un momento molto importante per chi vuole dare un ultimo saluto al caro estinto e per questo l’allestimento della camera ardente deve essere organizzato con grande professionalità da parte di esperti del settore. Questo luogo deve garantire in primo luogo riservatezza e tranquillità, due caratteristiche principali sulle quali non si può transigere. Solo così, infatti, si potrà affrontare un passaggio così provante.
In base a quanto appena detto vi sono due possibili scelte per allestire la camera ardente. È possibile indicare al personale necroforo uno spazio apposito della propria abitazione da riservare a questo momento. Se si procede con allestire la camera ardente in casa è bene che si tratti di un ambiente ben areato e confortevole. In base al numero di persone che dovrà accogliere, inoltre, si dovrà scegliere uno spazio più o meno grande. In alternativa è possibile allestire la camera ardente presso la sede delle onoranze funebri. Qui il personale assisterà al meglio tutti i visitatori, sempre con discrezione e rispetto verso tale momento di dolore. In entrambi i casi è gradita, anche se non indispensabile, la presenza di fiori. Si tratta di un dettaglio a discrezione della famiglia che può anche assecondare le ultime volontà del defunto in merito, qualora ne abbia lasciato indicazione.
Il primo aspetto di cui il personale necroforo si occupa prima della preparazione della camera ardente è la pulizia del corpo. Una volta svolta questa fase, la salma viene vestita con gli abiti forniti dalla famiglia. Si può anche richiedere l’aiuto di esperti di tanatoestetica che interverranno per quel che concerne l’aspetto del caro estinto, per mostrarlo con un viso ed una postura sereni. Poi si passa alla preparazione della camera ardente vera e propria, arricchendola con fiori e corone, cavalletto o catafalco per la bara, paravento, nonché ornamenti religiosi – quando richiesti – tappeti, candele e candelabri. Su volontà della famiglia possono anche essere posizionati dei libri per permettere ai visitatori di lasciare un pensiero o una semplice firma.
In un momento così gravoso come la perdita di un proprio caro, è bene affidarsi ad un’impresa funebre ad Alba professionale e competente, sempre al vostro fianco con discrezione come L’Alba Onoranze Funebri.
L’impresa funebre ad Alba L’Alba Onoranze Funebri è nata negli anni ottanta nell’omonimo comune piemontese dalla volontà di Renato Cencio. Con il passare del tempo, il titolare ha instaurato un rapporto di fiducia e di stima con tutte le famiglie che si sono rivolte alla sua impresa funebre ad Alba. In tal modo la ditta di pompe funebri è riuscita a diventare un punto di riferimento sul territorio per i suoi servizi. Il merito va anche ad un personale altamente professionale che affronta i giorni di lutto con riservatezza e rispetto del dolore provato. Ad oggi l’attività è nelle mani di Claudio, figlio di Renato e Agnese, da cui ha ereditato la professionalità e la dedizione per questo delicato lavoro.
L’Alba Onoranze Funebri garantisce una reperibilità totale h24 tutti i giorni della settimana ed anche di notte e nei festivi. L’agenzia opera non solo nelle due sedi di Alba e di Monticello d’Alba, ma è in grado anche di estendere i propri servizi in tutti i comuni del Piemonte e dell’Italia. Inoltre lo staff de L’Alba Onoranze Funebri è formato a dovere e dunque si può occupare di tutte le pratiche burocratiche necessarie per il rimpatrio o l’espatrio della salma dall’estero e verso i Paesi stranieri. In questi casi l’impresa funebre ad Alba si fa carico anche di tutte le incombenze per l’organizzazione del rito funebre religioso o laico, sia esso in Italia o al di fuori della nostra Penisola.
Abbiamo già accennato ad alcuni dei servizi offerti dalla ditta di pompe funebri di Alba. Essi includono, tra gli altri, anche il disbrigo di tutte le pratiche amministrative, sanitarie, comunali, cimiteriali e funerarie (come affissione avvisi di lutto, ringraziamento e partecipazione) oltre a quelle già citate afferenti alla burocrazia. Inoltre il personale è formato per procedere alla vestizione del defunto in modo corretto e per la predisposizione della camera ardente. Grazie ad un parco di mezzi aziendali ben forniti, tra i servizi della ditta di pompe funebri di Alba rientra poi il trasporto del feretro. Infine presso le due sedi i parenti del caro estinto troveranno un’ampia scelta di cofani funebri, urne cinerarie ed addobbi floreali.
Ecco quale tipologia di vestiti per defunti è più consigliata da far indossare al caro estinto.
La vestizione del defunto è un rituale che si perde nella storia: le testimonianze più antiche si trovano nei poemi omerici. Indipendentemente dalla religione professata, per molte culture questa pratica è considerata propizia per accompagnare il defunto nell’aldilà. La vestizione del defunto non può essere eseguita subito dopo il decesso. Si deve infatti avere cura di lasciare passare il tempo necessario affinché si verifichi il fenomeno post mortem (il cosiddetto rigor mortis). In tal modo la preparazione della salma e dunque la vestizione del defunto sarà più agevole. La famiglia ha due possibilità: svolgere questa incombenza in autonomia in modo da tributare al caro estinto un’ultima testimonianza di affetto e devozione oppure affidarsi al personale necroforo.
Solitamente il compito di scegliere i vestiti per i defunti è affidato ai parenti della persona venuta a mancare. Così si avrà la certezza di scegliere gli abiti che più rispecchiano i gusti del caro estinto. In ogni caso è indispensabile quando ci si appresta a scegliere i vestiti per i defunti optare per quelli dalla vestibilità comoda e leggermente più abbondante. Questo perché il corpo tende a dilatarsi dopo la morte, motivo per cui questo suggerimento è valido anche per le calzature. Per quanto riguarda i colori dei vestiti per i defunti, per consuetudine si fanno indossare alle persone più anziane indumenti scuri, meglio se eleganti e dal taglio sartoriale. Se invece il caro estinto fosse giovane, meglio rispettare le sue abitudini ed il suo stile. Per i bambini o le giovani donne nubili si usano vestiti bianchi. Per la vestizione del defunto è possibile acquistare capi nuovi, ma solitamente si prediligono quelli già usati. Discorso opposto invece per le scarpe, che devono essere nuove.
Scendendo più nel dettaglio del vestiario del defunto, per un uomo si può optare sia per un abbigliamento formale (giacca, pantaloni e cravatta) che per uno informale (maglioncino, cardigan e jeans). Per le donne è meglio preferire vestiti con stoffe consistenti, evitando tessuti tanto leggeri come la seta che non vestono molto bene addosso. Oltre alla scelta del vestiario del defunto è di grande importanza, se desiderato, inserire all’interno della bara oggetti personali o gioielli che solitamente la persona venuta a mancare indossava.