Comunemente per fare riferimento alle agenzie funebri si è soliti dire “pompe funebri”, ma perché si chiamano pompe funebri? Per comprendere il significato originario dobbiamo risalire all’epoca latina, quando si usava il termine “pompa” per indicare “inviare, accompagnare”. Nei tempi antichi infatti la pompa era il corteo solenne in occasioni speciali come matrimoni o funerali, per l’appunto. Quando, quindi, parliamo di pompe funebri alludiamo all’agenzia che si occupa di organizzare il rito funebre. Inoltre, nell’antica Grecia e nell’antica Roma quando moriva qualcuno veniva sdraiato per terra, lavato, cosparso con unguenti e poi lo si portava in processione, si faceva cioè la “pompa funebris”, per condurre la bara al cimitero.
La figura principale di un’agenzia funebre è il becchino. Ma perché si chiama così? Sull’etimologia di becchino ci sono diversi ipotesi ma le più accreditate sono due:
Le pompe funebri si occupano dell’organizzazione di una cerimonia funeraria a 360°, dal disbrigo delle pratiche burocratiche alla vestizione del defunto, dalla scelta di cofani funerari agli addobbi floreali, dall’allestimento della camera mortuaria alle pratiche cimiteriali, dal trasporto della salma alla sepoltura e alle incisioni sulle lapidi.
Si crede che vedere un carro funebre vuoto non sia di buon augurio. Quante volte infatti sarà capitato di lasciar passare un altro o mettersi dietro l’auto e lasciare passare il carro funebre. L’idea è sempre la stessa: l’uomo ha paura della morte e cerca di “scongiurarla” in ogni modo, anche dando fin troppo peso ad alcune piccole superstizioni. Ma perché il carro funebre vuoto viene considerato di malaugurio? La ragione storica bisogna cercarla risalendo al tardo ‘500, quando durante la pestilenza, i carri giravano per le città a raccogliere i morti. Quando arrivava il carro vuoto, in quel tempo, ognuno temeva di fare la stessa fine e cioè “riempire” quel vuoto. Si facevano così tutti gli scongiuri, dal segno delle corna con le mani fino a toccar ferro, superstizioni che in fin dei conti abbiamo ereditato anche noi.
Quando si perde una persona cara non si ha il tempo di pensare al disbrigo delle pratiche burocratiche. Ma, nonostante il momento sia delicato e doloroso, è necessario essere informati sulla procedura da seguire per sapere come gestire al meglio la situazione. In caso di morte in ospedale la procedura prevede, ad esempio, che siano i sanitari ad occuparsi di tutte le pratiche necessarie di constatazione di morte e trasporto della salma nella camera mortuaria. Se non è necessaria l’autopsia, la salma del defunto viene subito trasferita nella camera mortuaria della struttura sanitaria, dove resta in osservazione per almeno 24 ore. Intanto il medico necroscopo dovrebbe occuparsi del certificato di morte, ma solo dopo aver atteso almeno 15 ore dal decesso. Per ottimizzare le tempistiche, però, negli ospedali si esegue il tanatogramma, cioè un elettrocardiogramma di 20 minuti volto per accertarsi che non ci sia più attività cardiaca. I sanitari a questo punto inoltreranno al comune la dichiarazione di morte e prepareranno la salma in vista delle esequie funebri.
In caso di morte in ospedale, dopo quanto si possono celebrare i funerali? Se la morte avviene in ospedale la salma viene consegnata ai parenti solo dopo le 24 ore di osservazione. Possono occuparsi della preparazione del defunto e della vestizione anche i sanitari, evitando un ulteriore dispiacere ai familiari. Dopo le 24 ore dal decesso per cause naturali i parenti possono richiedere il trasferimento del corpo a casa in modo da potergli dare un ultimo saluto in un ambiente familiare.
Ci sono due cose che non si possono assolutamente fare in caso di morte in ospedale. La prima è chiamare un’agenzia delle pompe funebri senza prima aver consultato la famiglia del defunto. Le pompe funebri se ne potranno occupare soltanto quando la salma sarà trasferita nella camera mortuaria. Il secondo “divieto” riguarda, invece, il personale sanitario. La legge infatti impedisce a infermieri, medici o inservienti di suggerire alla famiglia l’agenzia a cui affidare il servizio funebre. Spetta solo ai parenti decidere a quale agenzia rivolgersi in base alla convenienza e al miglior servizio offerto.
In alcune circostanze è proprio difficile trovare le giuste parole di conforto, specie quando si tratta di una perdita improvvisa. Non ci si può limitare infatti al classico “condoglianze”, così come non si può cadere nella banalità di fare le condoglianze con frasi fin troppo scontate. Prima di tutto, però, bisognerebbe comprendere la relazione tra il caro estinto e chi riceve le condoglianze e la natura della perdita. A seconda del caso il messaggio sarà sicuramente differente.
Un tempo la comunicazione era completamente diversa, anche in caso di morte di persone care. Una volta infatti quando si riceveva la notizia della morte di una persona (amico o parente) si inviava un telegramma. Poi con il telefono si è passati a chiamare i parenti del defunto per esprimere il proprio cordoglio, fino ad arrivare ad oggi, in cui per fare le proprie condoglianze si ricorre a canali più immediati come mail e messaggi. Ma nell’era della digitalizzazione e della tecnologia 4.0, in realtà, anche le condoglianze diventano virtuali. Ovvero, si può mostrare il proprio cordoglio commissionando al nostro team di professionisti la realizzazione di un necrologio di varia lunghezza, con una modalità semplice e immediata. Generalmente nell’annuncio di morte sono indicati i dati anagrafici del defunto (nome, cognome, età), luogo, giorno e ora in cui si svolgeranno i funerali ed eventuali richieste dei parenti (ad esempio, non regalare dei fiori ma piuttosto fare un’offerta a vantaggio di associazioni solidali). Non può mancare la foto del defunto, a corredo del testo. In questo modo, tramite la vasta rete di Internet, tutti saranno informati della morte del soggetto in questione
Ma quali sono le frasi più utilizzate per fare le condoglianze?
Banali? Forse, ma è come se in queste circostanze le emozioni inficiassero sulla capacità di elaborare dei pensieri e delle riflessioni più profonde. Ecco perché talvolta si preferisce “delegare” ad altri l’arduo compito di trascrivere il dolore che si sta provando.
Benché il momento della perdita sia estremamente doloroso, è necessario che alcune pratiche amministrative e cimiteriali vengano avviate fin da subito. In questo senso, il supporto di un’agenzia funebre seria e affidabile può risultare fondamentale per gestire l’organizzazione del funerale.
Tra i numerosi adempimenti amministrativi e burocratici da gestire dopo la morte di una persona cara, rientrano le pratiche amministrative cimiteriali che riguardano tre principali ambiti:
Rientrano in questa categoria alcuni adempimenti quali la denuncia di morte, la procedura di accertamento di morte, il certificato di morte, eventuali autorizzazioni ASL e compilazione del modulo ISTAT.
Se il decesso ha avuto luogo in una città o in un Paese diverso dal comune prescelto per le pratiche cimiteriali, sarà necessario attivare delle procedure per il trasporto del feretro a norma di legge, in particolare da e per l’estero.
Per procedere alle operazioni di seppellimento o di disseppellimento, sarà necessario avviare le procedure per ottenere le relative autorizzazioni e procedere al pagamento dei diritti cimiteriali al Comune di riferimento. In particolare, per la cremazione è necessario richiedere l’autorizzazione del sindaco.
In base alla situazione particolare del decesso e alle scelte legate al rito funebre e seppellimento, sarà necessario procedere in modo differente. Ecco perché è importante poter contare su un’impresa funebre seria, discreta e affidabile, che possa supportare e guidare la famiglia del defunto in un momento particolarmente gravoso.
Disponibile h24, il nostro staff è pronto e preparato per occuparsi di tutte le pratiche amministrative cimiteriali, offrendo consigli e supporto in caso di dubbi. Un servizio attento e rispettoso, per aiutare i famigliari del defunto ad adempiere agli obblighi previsti dalle legge e a organizzare i dettagli del rito funebre.
Da oltre quarant’anni, mettiamo in campo la nostra esperienza e serietà per il disbrigo di tutte le pratiche amministrative e cimiteriali, da quelle sanitarie a quelle cimiteriali, inclusi gli avvisi di lutto, ringraziamento e partecipazione.
Ogni servizio è eseguito con la massima discrezione e riguardo, senza mai dimenticare che si tratta di un momento molto doloroso e difficile.
Il cuscino di fiori funebre è un modo elegante per porgere le condoglianze ed esprimere vicinanza nei confronti della famiglia che sta affrontando il lutto. In particolare, se il defunto è un parente stretto o una persona molto vicina, il cuscino di fiori per un funerale è un omaggio adeguato alla situazione. Ecco qualche informazione per scegliere nel modo giusto.
Il cuscino di fiori per un funerale è una composizione creata con fiori freschi recisi, di forma ovale o tonda, oppure più raramente, a forma di croce.
I fiori verranno posizionati sulla bara durante il funerale e durante il trasporto sul carro funebre. Talvolta vengono appoggiati sul pavimento della chiesa, dove si svolge il rito religioso.
Non ci sono regole stringenti da rispettare riguardo la scelta dei fiori da utilizzare, ma in Italia vengono preferite alcune tipologie di piante, come rose, crisantemi, gigli, calle, lilium o gerbere.
La tradizione vuole che per gli uomini si preferiscono composizioni di colore giallo o rosso, mentre per le donne si privilegia le tonalità di bianco o di rosa. Il viola, invece, è di solito il colore utilizzato quando, per motivi d’impedimento, non sia possibile partecipare al funerale.
In alternativa, si potrebbe scegliere un colore o un tipo di fiore particolarmente caro alla persona defunta, così da rendere il dono più personale e carico di significato.
Sul cuscino funebre verrà posizionato anche un nastro decorativo, sul quale scrivere il nome di chi ha scelto i fiori, oppure una breve dedica per la famiglia del defunto, come ad esempio frasi di condoglianze. È preferibile utilizzare formule concise come “Sentite condoglianze, vi siamo vicini nel dolore”.
Per evitare ritardi o errori, è consigliabile rivolgersi a un professionista del settore o a un fiorista di fiducia. Si avrà così la sicurezza di scegliere correttamente la tipologia di fiori e la garanzia che la composizione venga consegnata puntualmente presso l’abitazione, oppure in camera mortuaria.
Il costo di un cuscino di fiori per il funerale può variare molto in base alle dimensioni del cuscino di fiori e al tipo di fiore scelto. Per dare un ordine di grandezza, il prezzo è solito compreso nella fascia tra i 100 e i 250 Euro.
Per offrire supporto in un momento così doloroso, il nostro staff è a disposizione per la scelta degli addobbi floreali.
Prima del rito funebre, di solito viene allestita la cosiddetta camera ardente che parenti, amici e conoscenti possono visitare per un ultimo saluto alla persona defunta. Un momento intimo e di preghiera, prima di eseguire le pratiche di sepoltura.
Una delle domande che si pone la famiglia del defunto è se la bara debba essere aperta o chiusa. Ecco cosa prevede la tradizione e la normativa vigente.
La camera ardente è un locale che viene allestito per ospitare la salma prima del rito funebre. Può trovarsi nell’abitazione privata del defunto, così come in spazi adibiti a tal uso presso le strutture ospedaliere, o nei luoghi previsti per questo scopo presso cimiteri o nei locali dell’impresa funebre.
L’allestimento prevede un vero e proprio servizio per preparare un locale intimo e rispettoso, per permettere a parenti e amici di visitare la salma.
Il nome “ardente” si rifà alla tradizione antica di collocare lumini e ceri accesi intorno al feretro, per permettere la veglia funebre anche durante le ore notturne, quando ancora non esisteva l’illuminazione elettrica.
L’allestimento tipico di solito comprende paramenti funebri, tappeti, decorazioni floreali, lumini e, a discrezione della famiglia, un registro firme per raccogliere firme e testimonianze dei parenti in visita.
In tutti i casi, l’intento è quello di creare un ambiente raccolto e decoroso, allestito e curato da personale debitamente formato dal punto di vista normativo, ma dotato anche di sensibilità emotiva rispetto al momento particolarmente delicato.
In buona sostanza, si tratta di una decisione della famiglia. Salvo impedimenti importanti, per tradizione si preferisce esporre la salma con la bara aperta. Una scelta che riflette una pratica consolidata della tradizione e che rispetta la normativa vigente.
Per questo motivo, oltre all’allestimento della camera ardente, l’impresa può occuparsi anche di preparare opportunamente la salma con un servizio di vestizione e tanatoestetica, un procedimento rigoroso per curare l’aspetto del defunto in previsione della veglia funebre. In tutti i casi, il nostro personale specializzato e debitamente formato, ha l’obbligo di agire rispettando protocolli rigidi e le norme igienico-sanitarie previste dalla legge.
Prima di lasciare la camera ardente, la bara verrà infine sigillata per il trasporto verso il luogo in cui verrà celebrato il rito funebre e, infine, per le pratiche di sepoltura.
Pur trattandosi di una situazione di estremo dolore, la possibilità di visitare il defunto e vedere un’ultima volta il volto della persona scomparsa, rappresenta un momento di grande conforto per i familiari e amici stretti, che avranno così la possibilità di porgere l’ultimo saluto.
La pratica di inserire oggetti nella bara del defunto ha origini molto antiche ed è una tradizione comune a diverse culture e credenze religiose. Sebbene non esista un regolamento ufficiale che definisca gli oggetti da inserire, esistono dei motivi ben precisi che influiscono sulla scelta. Vediamone alcuni.
Fin dall’antichità, i defunti sono spesso sepolti insieme a oggetti più o meno sacri che servivano a facilitare il trapasso nell’aldilà e a proteggere l’anima della persona scomparsa. Oggi, la pratica è ancora piuttosto diffusa e di solito motivata dal voler manifestare il proprio affetto e cordoglio nei confronti del defunto.
Parenti e amici vogliono, ad esempio, rendere omaggio alla persona scomparsa con un oggetto che la rappresenti, o che abbia un significato particolare rispetto alla relazione con il defunto. Oppure, si vuole semplicemente offrire un qualche genere di supporto nell’ultimo viaggio, magari osservando antiche credenze popolari, come ad esempio le monete o il tozzo di pane in tasca. O ancora, si cerca un modo per entrare in contatto un’ultima volta con la persona cara con un messaggio personalizzato.
In definitiva, si tratta di un modo per trovare e dare conforto in un momento molto doloroso, in cui un piccolo gesto può aiutare a percepire il proprio caro al sicuro.
Quando si tratta di mettere oggetti nella bara non ci sono obblighi da rispettare, ma dipende soprattutto dalle intenzioni dei famigliari.
Spesso si decide di inserire un oggetto personale che ricordi un hobby, una passione, la professione o un tratto della personalità, come diari, un attrezzo sportivo, gioielli, una pipa, o addirittura il telefono cellulare.
Altrettanto di frequente, si scelgono oggetti o testi religiosi, come un crocifisso, un rosario, un libro di preghiere o l’effigie di un santo, che offrano protezione al defunto. Altre volte, invece, si decide per oggetti portafortuna o amuleti per accompagnare il proprio caro durante il trapasso, come le già citate monete, oppure altri oggetti analoghi.
Infine, c’è chi opta per un album di fotografie, oppure una lettera o una poesia rivolta al defunto.
Non esiste un regolamento ufficiale che vieti l’inserimento di un oggetto, piuttosto che un altro. In generale, però, si raccomanda di evitare cibi e bevande deperibili, così come oggetti preziosi, che potrebbero causare un atto di vandalismo.
L’unico limite stringente si verifica in caso di cremazione, poiché non è consentito inserire oggetti in metallo.
Il carro funebre è un’autovettura speciale adibita al trasporto della salma. Oltre ad avere determinate caratteristiche e autorizzazioni, per guidare un carro funebre occorrono alcuni importanti requisiti. Vediamo quali.
L’auto funebre è una vettura di grosse dimensioni, riconoscibile per la particolare forma dovuta al telaio allungato. La singolare conformazione è dovuta alla presenza di un vano separato dall’autista, che ospita il feretro per il trasporto prima e durante il rito funebre. Tale compartimento deve essere rivestito di un materiale lavabile e disinfettabile e permettere operazioni di trasporto agili. Per questo motivo, il carro funebre è inserito nei registri ASL, che ne verifica periodicamente conformità e idoneità.
Spesso, il carro funebre è decorato con addobbi floreali e simboli religiosi e si tratta di auto dai tratti eleganti e confortevoli, per garantire la giusta dignità e decoro durante l’ultimo viaggio.
Per guidare il carro funebre non occorrono particolari requisiti. Se la vettura non supera le 3,5 tonnellate, è sufficiente essere in possesso della patente B.
Inoltre, la maggior parte delle imprese, richiede che l’operatore abbia frequentato e superato un corso di addetto al trasporto funebre.
Sebbene non occorrano requisiti severi, per guidare un carro funebre le imprese più serie richiedono determinate caratteristiche caratteriali. Poiché, infatti, gli operatori saranno in prima linea e a contatto con familiari e parenti del defunto, è importante che abbiano un atteggiamento serio e rispettoso. A livello di capacità di guida, è importante che gli operatori sappiano dimostrare una spiccata sensibilità rispetto alla situazione, sia che si tratti di un corteo funebre a piedi o in auto, nonché un impeccabile rispetto delle norme della strada.
Dal punto di vista della disponibilità, viene spesso richiesta flessibilità oraria. In particolare, occorre essere disponibili anche in orari serali e durante i weekend.
Non di rado, l’operatore addetto al trasporto del feretro, svolge anche la mansione di necroforo.
Il nostro personale è composto da esperti del settore che hanno conseguito una formazione specifica. Uno staff disponibile 24h che svolge le proprie mansioni con la delicatezza e la serietà necessarie per affrontare i momenti di grande dolore.
Tra le usanze diffuse nel nostro paese, una pratica consolidata è quella di stampare una foto ricordo del defunto, da conservare a casa in un angolo commemorativo o da condividere con parenti e amici. Ecco qualche consiglio per scegliere la foto più adeguata.
La foto ricordo del defunto viene spesso conservata in un luogo della casa insieme ad altri oggetti per commemorare la persona scomparsa. Talvolta, la foto è inserita in una cornice e può essere accompagnata da una frase o da una preghiera.
In alcune zone d’Italia, è ancora diffusa la pratica di plastificare la foto ricordo insieme a una preghiera stampata sul retro, che viene distribuita a parenti e amici, ad esempio in occasione del rito funebre o del trigesimo e prendono il nome di “ricordini lutto”. Spesso la foto ricordo viene posizionata anche all’interno della camera ardente, così da visualizzare il volto della persona ancora in vita.
In ogni caso, la foto ricordo è un mezzo per mantenere viva la memoria della persona cara, ma può diventare una modalità visiva per entrare in contatto con le emozioni legate alla perdita e avvertire una sorta di vicinanza spirituale.
In altre parole, e in maniera del tutto soggettiva, la foto ricordo può diventare uno strumento per elaborare il lutto.
Salvo specifiche disposizioni lasciate dal defunto, sarà la famiglia a decidere quale foto utilizzare sia per i manifesti funebri, che per l’eventuale lapide, così come per la foto ricordo. Di solito, si tende a scegliere una foto recente, che ritrae la persona in un momento felice e di generale serenità, così da permettere ad amici e parenti di ricordare il defunto in occasioni piacevoli. Se possibile, il volto della persona sarà rilassato, così come la posa dovrebbe essere il più naturale possibile.
A discrezione della famiglia, si potrà scegliere una stampa a colori o in bianco e nero e se accompagnare la foto con una frase commemorativa.
Pur non rientrando nelle pratiche religiose ufficiali, la foto ricordo rimane una consuetudine per onorare la memoria del defunto che può essere molto apprezzata dalla famiglia e da coloro che intervengono al rito funebre.
I nostri funzionari sono a disposizione anche per supportare i familiari nella scelta della foto ricordo da utilizzare, e potranno occuparsi della stampa secondo le loro disposizioni.
Tra le pratiche più diffuse legate alla perdita di un familiare o di parente stretto, si usa esporre dei manifesti con l’annuncio funebre nel proprio comune di residenza.
In questo articolo, spiegheremo brevemente qual è la procedura, e qual è la cadenza per pubblicare i manifesti funebri.
Il manifesto funebre è l’annuncio ufficiale per comunicare la scomparsa di un cittadino ai residenti del comune di appartenenza. Generalmente, sarà la stessa impresa a raccomandare il contenuto da inserire alla famiglia del defunto e si occuperà di produrre e di gestire le pratiche per l’affissione.
Tuttavia, è bene specificare che non si tratta di una disposizione obbligatoria per legge, bensì saranno i familiari a decidere cosa scrivere sul manifesto funebre.
In sintesi, l’annuncio dovrà comprendere le generalità della persona defunta, con un breve messaggio da parte della famiglia e le informazioni per partecipare al rito funebre. Molto spesso, sul manifesto funebre viene inclusa anche una fotografia del defunto, accompagnate da immagini sacre o religiose, e dediche personalizzate per ricordare con affetto la persona scomparsa.
Anche il formato può variare in base ai regolamenti del comune di residenza, ma di solito si tratta di fogli in formato A2 o A3.
Le regole per pubblicare dei manifesti funebri possono cambiare da comune a comune, in particolare rispetto al luogo e agli oneri dovuti per l’affissione. Di solito, sono previste delle apposite bacheche o spazi per accogliere gli annunci funebri. Sarà l’impresa funebre a gestire la produzione, la stampa e ad assolvere le procedure amministrative per l’affissione.
Tuttavia, non esiste una regola rispetto alla cadenza di pubblicazione. Il manifesto funebre verrà infatti preparato ed esposto su richiesta della famiglia subito dopo il decesso e in ogni caso prima del funerale. Inoltre, i manifesti funebri possono essere affissi per alcune ricorrenze particolari, come ad esempio in occasione del trigesimo, oppure su richiesta di amici e parenti per commemorare il defunto.
La durata dell’affissione può variare in base al singolo regolamento comunale, ma anche rispetto ad altre variabili, come condizioni metereologiche, urgenze e spazi a disposizione. Di solito, l’annuncio rimane pubblicato dai 5 fino a un massimo di 15 giorni.
Negli ultimi anni, è sempre più diffusa la pratica di pubblicare manifesti funebri online, così da garantire la possibilità anche ai non residenti di consultare le informazioni per partecipare ai funerali.